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Jimi Hendrix. Scorri in me

Sezione 1
Sezione 2
La giusta direzione
New York City, Cafe Wha?. 1966
PLAY ME
Il feeling con Linda fu istantaneo

e subito diventammo amici. Lei, modella da mozzare il fiato,
dotata di una grande sensibilità, in poco tempo aveva affascinato tutta la scena Rock di New York. Mi presentò a Andrew Loog Oldham, manager dei Rolling Stones, e anche al produttore Seymour Stein, anche se non se ne fece nulla, alla fine. Lei ci aveva provato, solo non era andata bene, ma non si perse d'animo. Mi presentò anche a Chas Chandler,


bassista degli Animals. Gli aveva parlato di me e lui venne al Cafe Wha?, una sera, mentre mi stavo esibendo. Rimase folgorato dalla mia performance! Suonavo la versione Blues di Hey Joe di Billy Roberts, e, come sempre, ero nel mezzo di un rituale solo tra me e la mia chitarra. Avevo lavorato per dare al pezzo il giusto graffio aggressivo. Così, Chandler decise che poteva diventare un ottimo singolo
di lancio: era nato Jimi Hendrix! Se non fosse stato per l'interesse di Chas, forse sarei rimasto solo uno dei tanti nomi che circolavano nell'ambiente; un abile performer, nulla più. L'attenzione, in quegli anni, era focalizzata sui giovani talenti bianchi; volevano solo quello e nient'altro. Ma io avevo tanto da tirare fuori... Quanto, non lo sapevo neanche io.

Chas aveva grandi progetti; partimmo per Londra e creammo la The Jimi Hendrix Experience. Nella mia nuova band, accolsi il batterista Mitch Mitchell e il bassista Noel Redding. Era la fine del '66 e, a Londra, non si parlava d'altro che di noi: eravamo diventati The Next Big Thing.

Sezione 3



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