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The Palladian Holy Doors

Sezione 1
Sezione 2
Il gobbo di Rialto
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Il Gobbo di Rialto, scolpito da Pietro da Salo' nel 1541, e' una scultura che secondo la leggenda
raffigurerebbe un gobbo realmente esistito, condannato a sostenere una scala simile e morto per lo sforzo. In realta' il "Gobbo" non e' affatto tale: si tratta della raffigurazione
di una persona curva per lo sforzo. Gia' dai primissimi tempi della sua posa, il Gobbo divenne suo malgrado protagonista di una singolare usanza. Nel baciarlo, arrivando da San Marco, dopo esser stati frustati lungo tutto il percorso, ladri e malfattori davano termine
al loro castigo. Una usanza blasfema, deve aver pensato qualche Avogador della Repubblica, dato che il 13 marzo 1545 furono posti sulla colonna d'angolo con ruga dei Oresi
(quindi verso le bancarelle) una croce sormontata da un'effige del leone di San Marco: se proprio qualcuno doveva essere ringraziato e baciato, quello, era il protettore della citta'. Croce ed effige, dette da allora 'dei frustai' (dei frustati), sono ben visibili ancora oggi. Quanto al 'Gobbo', questi divenne successivamente quel che 'Pasquino' e 'Marforio' erano a Roma:
personaggi sotto il cui nome, attraverso scritti satirici, si mettevano in ridicolo persone, costumi, stato e clero. Esso dialogava metaforicamente con 'Marocco Popone', il quale altri non e' che una delle piccole statue - quella con un'anguria su una cesta di vimini
Sezione 3
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