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Giovanna d'Arco, diventa l'impossibile

Sezione 1
Sezione 2
Una inflessibile convinzione
Vaucouleurs
PLAY ME
Ero in grado di decidere per me stessa. Ed ero già pronta per la missione che Dio mi aveva affidato.

Era il 1428 quando arrivai a Vaucouleurs con poco altro oltre a qualche abito.
Trovai alloggio presso i Le Royer, una coppia borghese che mi aveva accolta bene. Ormai non era pià tempo di tacere.
Spiegavo le mie visioni a chiunque, parlavo con la voce del cuore e per questo vincevo qualsiasi resistenza. La speranza cresceva in me.
Con l'appoggio di mio zio Durand Laxart riuscii a incontrare il capitano della piazzaforte, Robert de Baudricourt.


Non sarebbe stato il primo che mi avrebbe schernito, che mi avrebbe dato della folle, che mi avrebbe umiliato. Tornai a casa, ma non mi persi d'animo. Tornai un'altra volta e un'altra ancora.
Fui addirittura sottoposta ad una sorta di esorcismo da parte di un curato del luogo, un tale Jean Fournier.
Infine il capitano, certamente spinto anche dalla fiducia che avevo guadagnato tra il popolo e i soldati, fu convinto della mia buona fede e mi affidò una scorta che mi avrebbe accompagnato al cospetto del Delfino.
Stava succedendo,

ma non ero io a farlo succedere. Io ero solo uno strumento. Come Jean De Metz e Bertrand de Poulengy, gli scudieri, Colet de Vienne, il messaggero reale, e come i tre servitori Julien e Jean de Honnecourt e Richard l'Archer. Sei uomini, la mia scorta.

Sezione 3



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