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Giovanna d'Arco, diventa l'impossibile

Sezione 1
Sezione 2
Candida vittima
Rouen
PLAY ME
Il 23 Dicembre, sei mesi dopo la mia cattura, mi rinchiusero in una minuscola, gelida cella del castello di Rouen.

Ero nelle mani di quegli inglesi che quella fine me l'avevano promessa, ad Orleans, un anno e mezzo prima.
Ceppi di ferro a polsi e caviglie. Freddo. Fame. Improvvisamente ero una strega, poi solo un'eretica.
Neppure i miei aguzzini sapevano di cosa accusarmi mentre inventavano i crimini di cui mi sarei macchiata.
Per cinque mesi mi interrogarono sulle mie battaglie, sulle voci celestiali, sulla mia religiosità e sul perché vestissi abiti maschili.


Rimasi la Giovanna guerriera che ero stata, affidandomi a Dio. Mi interrompevano continuamente, trascrivevano nei verbali solo ciò che volevano. Ci fu chi tentò di aiutarmi. Ma dovevo morire.
Per gli Inglesi. Ed ora, comprendo, non solo per gli Inglesi.
Dopo quella X sulla mia abiura, dopo la sentenza, dopo la processione scortata da duecento soldati inglesi, dopo il rogo.. perchè il 30 maggio 1431 fui bruciata viva! Con una croce di due rami legati insieme stretta al petto, sopra la mia lunga tunica bianca. Dopo che le fiamme mi preserò, dopo che gridai “Gesù!”
Dopo tutto questo, dopo che 18 anni dopo anche Rouen cadde in mano ai francesi

guidati dal mio Jean d'Orleans.
Dopo altri 7 anni, il processo fu dichiarato nullo e io tornai innocente.
Dopo che secoli dopo divenni santa e poi patrona della Francia.
A diciannove anni, dovevo morire, per non morire più.

Sezione 3



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