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Gandhi. Sii il cambiamento

Sezione 1
Sezione 2
Un leader esce di scena
NEW DEHLI, Dintorni della Birla House. 1948
PLAY ME
Nell'agosto del '42, inaugurai un nuovo satyagraha, che chiamai Quit India, "lasciate l'India".

Volevo che gli indiani lottassero per essere liberi e per questo venni identificato come un santo: il leader di una rivoluzione che utilizzava come mezzo la disobbedienza passiva. Forse vi era ancora speranza...
Più tardi, fu proclamata l'indipendenza dall'Impero Britannico, con due grandi divisioni: l'India centrale, indù, e il Pakistan, musulmano. Purtroppo, però, le violenze tra la comunità musulmana e quella indù lasciarono sul campo quasi tre milioni di morti e altri milioni di sfollati in una sanguinosa guerra civile...


Pregai e digiunai in continuazione; mi ero battuto tutta la vita perché questi popoli potessero convivere in pace, ma, attorno a me, vedevo solo violenza e fanatismo religioso... e, a fine gennaio del '48, ne avrei pagato personalmente le spese;
un estremista indù, di nome Vinayak Nathuram Godse, mi sparò tre colpi di pistola mentre mi avvicinavo al mio giardino per la preghiera delle cinque, a Birla House, a New Delhi. Gridava che li avevo traditi, che avevo ceduto alle richieste di autonomia del governo pakistano e dei gruppi musulmani.

Non potei fare altro che perdonarlo... Al mio funerale parteciparono due milioni d'Indiani. Le ceneri, proprio secondo la mia volontà, furono disperse nei più importanti fiumi del mondo: Gange, Nilo, Tamigi e Volga, in una grande unione di popoli ed ideali.

Sezione 3



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