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Margaret Thatcher. Il dovere del rigore

Sull'orlo del baratro
OXFORD, Università. 1953
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Avevo fatto un patto con Denis: lo avrei sposato solo se questo non avesse mai interferito con la mia carriera politica.
Diventammo marito e moglie nella cappella di Wesley, a Islington, un quartiere londinese medio-borghese. Certo, la famiglia era importante,
ma ero decisa a proseguire la mia strada nella politica, poiché avevo grandi progetti. Nell'estate del '53, a Kensington, io e Denis accogliemmo i nostri due figli, Mark e Carol. Il parto non mi fermò, completai gli studi nello stesso anno e divenni un avvocato fiscalista.
La prima vittoria politica arrivò alla fine del decennio, quando venni eletta membro della Camera dei Comuni per l'elettorato di Finchley. Sarei andata avanti con decisione con un preciso schema che avevo già definito. L'Inghilterra si trovava in una condizione socio-economica difficile,
in quegli anni, sfiancata dalla Seconda guerra mondiale e dagli esorbitanti costi che dovette sostenere. La nazione provò diverse strade per risollevarsi, ma era sull'orlo del fallimento... La disoccupazione e il grado di povertà delle famiglie erano solo la punta dell'iceberg; Il Regno Unito aveva bisogno di essere risollevato dalle fondamenta.
Spinsi con decisione per farmi strada nell'élite conservatrice, durante i miei primi anni in Parlamento, divenendo Segretario Parlamentare del Ministro per le Pensioni dei governi MacMillan e Douglas-Home, e, successivamente, Segretario di Stato per l'Educazione e la Scienza, nel governo ombra di Edward Heath, negli Anni '60.
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