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John Lennon. Immagina il sogno

Drogato di talento
Londra, Prince of Wales Theatre. 1963
PLAY ME
Cominciava, per me,

il periodo dell'uso delle droghe pesanti...
Nel '63 scrissi, con Paul McCartney, i primi due successi dei Beatles: Please Please Me, nata, inizialmente, come una ballata alla Roy Orbison, ma poi accelerata per renderla più commerciale, piena di sottintesi significati sessuali, che furono decodificati con facilità dai giovanissimi dell'epoca e che ne decretarono l'immediato successo.


Poi, l'indimenticabile She Loves You, col ritornello yeah yeah yeah, tanto semplice ed immediato, quanto efficace ed incisivo; divenne un vero tormentone tra gli adolescenti inglesi! Negli anni a seguire, mi dimostrai nella mia interezza d'artista eclettico, facendomi apprezzare anche come attore in diversi film musicali, così come in pellicole non musicali.
Successivamente, fui anche scrittore: basti pensare a In His Own Write e A Spaniard in the Works, che vinsero persino dei premi letterari. Della mia persona, però, tra i critici, colpiva indubbiamente l'umorismo dissacrante e sardonico nei confronti delle istituzioni, verso le quali non perdevo mai l'occasione di dire la mia.

Famosa è rimasta la frase che rivolsi al pubblico, nel novembre del '63, durante la Royal Variety Performance, al teatro Prince of Wales, in una serata di gala che si tenne alla presenza della Famiglia Reale Inglese: <<Per la nostra ultima canzone, vi chiedo un aiuto. Le persone nei posti economici possono applaudire... gli altri possono agitare i loro gioielli.>>.

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