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Nelson Mandela. Il giusto agire

Soweto insanguinata
SOWETO, Mandela Family Museum. 1976
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Fu tra il '69 e il '90 che l'ANC riusc� a dare risonanza internazionale alle rivolte di Soweto, l'agglomerato di baraccopoli ghettizzate di Johannesburg, oltre che alla mia prigionia.
Proprio a Soweto, qualche anno dopo, avrebbero costruito un museo in onore mio e della mia famiglia.
Migliaia di studenti manifestarono per le strade, scontrandosi con le forze dell'ordine che risposero col fuoco, suscitando una serie di tumulti nei ghetti di tutto il Sudafrica, determinando l'esodo di parecchie migliaia di giovani neri.
Molti di loro si arruolarono come combattenti nell'ANC in Mozambico e in Zambia. Winnie fu di grande aiuto, in questi anni. Rafforz� la nostra gi� intensa attivit� politico-propagandistica contro l'Apartheid e divenne portavoce della mia prigionia. Purtroppo, anch'egli non pot� sfuggire al carcere.
Ricordo con affetto anche l'arcivescovo nero anglicano� Tutu, che sarebbe divenuto la voce pi� autorevole contro le discriminazioni razziali del Paese. Una funzione importante la ebbe anche� Mbeki, che incarn� emblematicamente la grande influenza della tradizione socialista nell'ANC, ma che fu causa di dissensi non solo con il Congresso Panafricano, ma anche con la Libert� della nazione.
Suo figlio sarebbe diventato presidente. Comunque, non potevamo dividerci, e io, dalla mia cella, ne ero sempre pi� convinto. Nonostante tutto quello che mi accadeva, nonostante tutte le mie traversie, io non mi feci minimamente scalfire, poich� sapevo d'essere nel giusto. Mi bastava solo questo.
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