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Giovanna d'Arco, diventa l'impossibile

Una dolorosa vittoria
Patay
PLAY ME
Dopo Orléans battemmo gli inglesi a Jergeau e a Beaugency: ero nei consigli di guerra,

e spesso li risolvevo con il mio spirito. Non mi chiedevano solo un parere: mi chiedevano conforto, mi chiedevano di decidere.
Eravamo due eserciti, uno contro l'altro.
Gli Inglesi erano accampati attorno a Patay.
Appostata dietro alcuni alberi con i miei uomini, fui stupita di vedere i soldati inglesi correre in campo aperto dietro ad un cervo. Avevamo la loro precisa posizione. Quel cervo...
Attaccammo subito con la furia della nostra cavalleria,


senza dar il tempo agli Inglesi di erigere la loro solita barriera di tronchi appuntiti.
Ormai pareva quasi che gli Inglesi stessi ci stessero aiutando: gli ordini che si inviavano si contraddicevano, regnava la più totale confusione.
Alla fine della giornata avevano perso 2000 uomini, noi tre.
Era ciò che Dio mi aveva chiesto. Ma era anche ciò che non sarebbe dovuto accadere: i miei soldati si abbandonarono alle peggiori brutalità. Tentai di fermarli, ma non ci riuscii. Un giovane dell’esercito nemico con colpito con tale violenza da stramazzare al suolo. Scesi da cavallo e tenni il suo capo sul grembo ascoltando i suoi peccati,

finché non morì. Intorno, zoccoli infangati.
E io che sento ancora l'odore del sangue e del fango.
Piangevo, gli scostavo i capelli dal viso. Urlai con tutto il fiato che avevo, pregando Dio di non abbandonarmi.

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