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Bob Marley. Alzati, amico mio

Nel nome di Jah
ZIMBABWE, Concerto dell'Indipendenza. Apr 1980
PLAY ME
Nel dicembre del '76,

sei uomini armati spararono a me, a mia moglie e al manager
della band Don Taylor, fortunatamente senza gravi conseguenze. Successe ad un concerto voluto dal Primo Ministro della Giamaica, Micheael Manely, col quale speravo, ingenuamente, d'alleggerire le tensioni tra i due gruppi politici in guerra: quello di Edward Seaga e quello di Manley. Non riuscirono a fermarmi, ovviamente. Due giorni dopo,


suonai al grande concerto Smile Jamaica, a Kingston. Alla fine del concerto, volai in Inghilterra per incidere Exodus, il quale mi fece definitivamente raggiungere la fama internazionale. Quell'album era diverso; canzoni d'amore e tributi alla Ganja, la marijuana della Giamaica, che noi rasta fumavamo per sentirci più vicini a Jah, in un viaggio spirituale infinito.
Un giorno, dopo una partita di calcio a cui avevo partecipato, scoprii una ferita all'alluce destro, ma non ci diedi troppo peso... Poco dopo, purtroppo, scoprimmo che quello era un cancro, ma decisi di non amputare il dito, per mantenere i precetti della mia fede rasta. Nell'aprile del '78 tornai in Giamaica per suonare al One Love Peace Concert,

allo stadio nazionale di Kingston, di fronte a Manley e Seaga i due avversari politici. Ricevetti la moneta-medaglia del Terzo Mondo dalle Nazioni Unite e visitai, per la prima volta, l'Africa; vidi il Kenya, l'Etiopia e soprattutto lo Zimbabwe, dove tenni un grande, epico concerto per festeggiarne l'indipendenza, nel 1980.

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