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Che Guevara. Lotta con il cuore

Determinata sopravvivenza
ARGENTINA, Rosario. 1928
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Era il 1928, quando nacqui a Rosario, in una famiglia borghese economicamente benestante.

Mio padre era, infatti, un imprenditore edile argentino, mentre mia madre era un'attivista politica e femminista militante atea, che proveniva da un'agiata famiglia, una di quelle che venivano chiamate "oligarchia del bestiame".
Pochi giorni dopo essere venuto al mondo, mi venne diagnosticata una broncopolmonite che quasi mi portò alla morte...


Qualche anno dopo mi fu diagnosticato anche l'asma, con attacchi molto acuti che mi accompagnò per tutta la vita. La mia condizione di salute, spesso fu un peso per la mia famiglia, che non sempre navigò in buone acque.
Nonostante questo, i miei genitori riuscirono a trasmettere a me e ai miei quattro fratelli spensieratezza, spirito di avventura e interesse per la letteratura. Non potevo frequentare la scuola con regolarità a causa della malattia e fu quindi mia madre a insegnarmi a leggere e a scrivere. Mio padre, invece, nelle molte ore nelle quali l'asma mi costringeva a letto, mi insegnò a giocare a scacchi.

Mi appassionai febbrilmente a questo gioco e riuscii a conoscere lo scacchista cubano campione del mondo Josè Raùl Capablanca. Quando compii dodici anni, iniziai a partecipare a diversi tornei locali. Imparai anche a maneggiare la pistola, dall'età di cinque anni; le domeniche ero solito passarle sparando al bersaglio con mio padre. Erano bei tempi!

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