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Che Guevara. Lotta con il cuore

Una penosa strage
ATACAMA, Deserto. 1953
PLAY ME
In Cile, nella miniera di rame di Chuquicamata, vidi con i miei occhi la grande ingiustizia di quel capitalismo che, negli anni a venire, avrei combattuto con tutto me stesso.
Gli Inglesi, unicamente interessati al profitto, trattavano i minatori Cileni come miseri strumenti per aumentare i ricavi.
La miniera era anche il cimitero di quelle anime abbandonate. Come racconta Marcial Figueroa, nel libro Chuquicamata, la tumba del chileno, <<Il becchino, ogni giorno, dava sepoltura a sei vittime, tra adulti e bambini.>>.
Quando vidi queste orribili scene, mi tornarono alla mente subito le scene dell'Inferno dantesco e dovetti riconoscere, fissando i volti polverosi degli operai che vi venivano sfruttati, in un'atmosfera surreale e disumana, che il vero Inferno l'avevamo creato noi, sulla terra... I poveri eroi dimenticati di questa battaglia,
morivano miseramente fra le mille trappole che la natura metteva sulla loro strada, con una pagnotta ammuffita come unico motivo per andare avanti. Ad alcuni di questi, prestai una coperta per affrontare il gelo che calava sul deserto di Atacama al tramonto.
In quel momento, il mio viaggio divenne qualcosa di pi� di un semplice viaggi. Realizzai quanto sfruttamento, miseria e disperazione ci fosse nel mio continente. Quello fu il primo passo di un processo che mi avrebbe portato a considerare la ribellione, anche violenta, come unica soluzione alle ingiustizie. Sbagliavo? Chiss�...
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